Grazie al contributo della regione Lombardia che ha permesso la pubblicazione, nell’ormai lontano 2010, di linee guida per la pratica della naturopatia nel mondo sotto l'egida della Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi sappiamo che per l’esercizio di questa professione è necessario vantare un monte ore di studio pari ad almeno 1500, di cui 400 di tirocinio pratico.
Nessun paese al mondo, a tutt'oggi, ha recepito queste linee guida, nè esiste alcun organismo o istituzione pubblica o disciplinata dalla legge che preveda sistemi di controllo o di verifica circa il rispetto di queste linee guida (che non sono norme aventi valore legale, ma che tutte le scuole commerciali di naturopatia interpretano nel loro interesse in questo senso), nè esiste una sola legge al mondo che disciplini l’attività di naturopata nel suo esercizio clinico, al di fuori dell’ambito sanitario.
In altre parole, i naturopati sono interpretati nel mondo come degli operatori sanitari con competenze molto simili a quelle di un infermiere o di un fisioterapista ma senza che siano previsti specifici percorsi di laurea come quelli che sono stati istituiti in tutto il mondo per queste figure professionali.
Grazie alle informazioni diffuse da Internet, grazie ad alcuni personaggi illuminati che operano all’interno della regione Lombardia e e al tempo stesso all’interno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, da oggi i naturopati sanno di poter esercitare attività che erano di competenza medica fino a pochi anni fa, come la prescrizione di farmaci omeopatici e la pratica della medicina omeopatica in genere, tutte le attività manipolative (agopuntura, massaggi, manipolazioni osteo-articolari) ma anche atti medici propri della medicina erboristica (o fitoterapia, fino ad oggi riservati soltanto ai medici per quanto riguarda diagnosi e prescrizione e ai farmacisti per quanto riguarda le preparazioni fitoterapiche), atti di competenza fisioterapica (manipolazioni ossee, terapie elettromedicali) nonché occuparsi di nutrizione (anche qui, ambito che era esclusivamente di competenza medica o dietistica).
Non manca neppure la possibilità, per i naturopati, di svolgere l’attività di Counseling, anche se quest’ultima non è minimamente identificata.
Si veda in proposito il testo originale in questione:
The following non-exhaustive list shows the modalities most commonly used in naturopathic practice:
- acupuncture
- botanical medicine
- counselling
- homeopathy
- hydrotherapy
- naturopathic osseous manipulation
- nutrition
- physical therapies (e.g. soft tissue massage, electrotherapy, etc.)
(http://apps.who.int/medicinedocs/documents/s17553en/s17553en.pdf)
Lo svolgimento di una qualsiasi di queste attività senza la necessaria abilitazione medica o psicologica determina immediatamente una denuncia per esercizio abusivo della professione.
Si osservi, come quelle indicate sono soltanto le più comuni tra le pratiche naturopatiche, secondo l'OMS, ma nessuna di esse, per la legge italiana, può essere praticata se non da personale abilitato. Grazie a queste rivelazioni, invece, l'OMS autorizza tutti i naturopati a svolgere queste attività. In mancanza di un metodo che consenta di comprendere per quali motivi si debba utilizzare una di queste pratiche piuttosto che un'altra, i naturopati potranno continuare a praticare quello che vogliono, senza alcun criterio e senza la responsabilità che il personale sanitario è tenuto invece ad assumersi.
Resta il problema, come si diceva, che nessuna legge al mondo ha mai disciplinato effettivamente questa materia e che i naturopati, là dove vengono definiti tali, sono in realtà o medici (alcuni Stati americani prevedono lauree in medicina naturopatica che sono naturalmente lauree in medicina, e non di naturopatia) o operatori sanitari a tutti gli effetti (i celeberrimi e mitici heilpraktiker tedeschi, operatori sanitari a tutti gli effetti che agiscono allopaticamente nella cura di patologie e anche in situazioni di pronto soccorso).
Se credete che la naturopatia sia una forma annacquata e confusa di medicina che utilizza strumenti non confermati dalla ricerca scientifica per la cura di patologie lievi, allora siate i benvenuti all’interno delle scuole che, per la modica cifra di parecchie migliaia di euro, vi renderanno operatori sanitari clandestini, senza che la legge riconosca tale qualifica, ma solo sulla base di questa iniziativa della regione Lombardia in collaborazione con l’OMS.
Oppure, potete aprire gli occhi, accettare il fatto che la maggior parte delle scuole di naturopatia sono organizzazioni commerciali che vi stanno ingannando, approfittando del legittimo interesse per una medicina che si occupi della salute delle persone in senso globale ma, in realtà, prospettando attività professionali di fantasia, da ciarlatani, oppure di competenza medica o psicologica. Infatti la maggior parte delle scuole di naturopatia commerciale, e specialmente quelle che più spendono in pubblicità e più sono diffuse sul territorio:
- speculano da decenni promettendo riconoscimenti che non sono mai arrivati e non arriveranno mai
- confondono le idee dei loro sprovveduti clienti prospettando professioni inesistenti e che si - configurano come professioni di tipo sanitario, cioè alle dipendenze della classe medica e all’interno di un sistema sanitario di tipo allopatico
- illudono circa futuri sbocchi lavorativi che sono in realtà scarsissimi: provate a chiedere qual è la percentuale di naturopati che operano effettivamente a tempo pieno rispetto a quelli che si sono iscritti alle varie scuole di naturopatia commerciale.
- Ingannano circa la necessità prevista da leggi inesistenti (come queste linee guida citate) di frequentare per anni, a prezzi esorbitanti, scuole che forniscono una preparazione molto superficiale su decine di materie inutili, la maggior parte delle quali non può essere praticata se non commettendo il reato di esercizio abusivo della professione medica o di abuso della credulità popolare.