I sintomi positivi della schizofrenia, come ad esempio le voci o altre allucinazioni uditive, sembrano fortemente associati all’incremento di stati d’ansia o ad alterazioni del tono dell’umore, stati mentali che vengono in condizioni normali e da tutti noi tenuti sotto controllo attraverso strategie di riduzione dell’intensità delle emozioni.
Se si è convinti di parlare e di ricevere messaggi dagli angeli, il modo migliore di affrontare il problema è quello di rivolgersi a una terapia psichiatrica, eventualmente con l'aiuto di farmaci antipsicotici. Ma questo è solo il nostro parere.
Tuttavia, si può pensare che siano tutti gli altri ad essere malati o comunque a non essere in grado di connettersi con questa entità spirituali. I questi casi, si può entrare a far parte, per esempio, della associazione degli "uditori di voci", ossia di coloro che rifiutano di essere considerati malati mentali e che ritengono semplicemente di essere stati dotati del dono di percepire presenze soprannaturali, a differenza degli altri.
Oppure si può imparare a sfruttare questa dote per ottenere favori dagli angeli, come facevano i negromanti con la magia nera, seguire un apposito corso, e magari insegnare a propria volta a parlare con gli angeli, acquisendo la fama di grande Maestro spirituale o di guaritore, perchè gli angeli, naturalmente, curano anche tutte le malattie, se sappiamo farceli amici.
E ora la domanda fondamentale: perché criticare coloro che credono a queste entità e pretendere che si sottopongano a cure? La nostra risposta è la seguente: perché credere in ciò che non esiste non è una attività innocua e inoffensiva, in quanto induce a porsi al di fuori della comunità umana, quella che coopera, o dovrebbe cooperare, per il bene e il progresso dell'umanità, ma in maniera concreta e verificabile. Chi crede di comunicare con gli angeli e di ottenere favori da essi si pone al di fuori della comunità umana e, anzi, ostacola il progresso della conoscenza e della scienza, rifiutando di assumersi la responsabilità che deriva dal condividere valori reali di solidarietà, cooperazione e progresso, per rifugiarsi in una dimensione elitaria dove solo i credenti ottengono favori, anziché affrontare la dura realtà e fornire il proprio contributo alla risoluzione dei problemi di tutti.